Devi fare QUELLO CHE senti!

Devi fare QUELLO CHE senti!

Dal 2017 Peter Sagan corre per la squadra di BORA – hansgrohe. Con grande successo. Per la nuova stagione la 30enne stella delle due ruote ha dei progetti davvero ambiziosi. Un colloquio sulla forza mentale e il suo talento culinario.

 

Ti chiamano spesso “rockstar del ciclismo”. Cosa ne pensi?
Beh, non sono un musicista, ma un ciclista. E non mi sento una rockstar. Ma questo titolo è anche un riconoscimento delle mie prestazioni, quindi a me sta benissimo. In linea di principio però voglio solo gareggiare e se possibile vincere. Senz‘altro qui mi aiuta il fatto che, fuori dal ciclismo, non prendo tutto così seriamente. Allo stesso tempo devo vivere in modo un po‘ più disciplinato rispetto a una rockstar.

 

La forza della tua pedalata negli sprint è davvero esplosiva. Quali sono, secondo te, i tuoi altri punti di forza?
Direi che riesco a concentrarmi bene al momento giusto. E amo il mio lavoro. La maggior parte della gente è legata alla scrivania in ufficio e può fare sport solo prima o dopo il lavoro. Io invece posso praticare il mio sport preferito durante le ore di lavoro. Cosa c‘è di più bello?

 

La stagione del WorldTour dura da metà gennaio fino alla fine di ottobre. Come riesci a rigenerarti nelle brevi pause?
Le mie giornate sono piuttosto intense, durante la stagione viaggio da una gara all‘altra. Non rimane troppo tempo, alle volte ho solo cinque minuti di tempo per me al giorno. Ma in questi cinque minuti stacco davvero la spina. La cosa di gran lunga più importante per me è dormire a sufficienza. Inoltre, le cose al di fuori dello sport sono enormemente importanti per me per ritrovare l‘equilibrio, soprattutto i momenti che passo con mio figlio Marlon (nato nell‘ottobre 2017). Sono infinitamente felice quando lo tengo tra le braccia.

 

Pratichi anche sport ricreativi?
Una volta praticavo lo snowboard, ho fatto molto sci di fondo e sci alpino, oggi lo posso fare solo fuori dalla stagione delle corse. Quando posso cerco sempre di salire sulla mountain bike perché è divertente e perché migliora anche l‘equilibrio sulle ruote. Andare in mountain bike è per molti giovani sportivi il primo passo verso il ciclismo, anch‘io ho cominciato così.

 

"SE VINCO O PERDO UNA GARA ALLA SERA POI SONO SEMPRE LA STESSA PERSONA." - Peter Sagan

 

Vivi nel Principato di Monaco...
Sì, dove rockstar leggendarie come Ringo Starr abitano dietro l‘angolo e puoi incontrare anche Lewis Hamilton facendo la spesa. Per me però la cosa più importante è che qui ho le condizioni ideali per allenarmi anche nei mesi invernali. E il vicino aeroporto di Nizza offre i migliori collegamenti aerei.

 

Quanti chilometri percorri in bicicletta all‘anno?
Può variare, ma certamente più di 30.000 chilometri l‘anno.

 

Se noto per essere anche un ottimo cuoco e alle volte cucini per l‘intera squadra.
Sì, ho pagato i ragazzi per farmi i complimenti (ride). Sul serio però, la cucina è un mio grande hobby. Mi aiuta a rilassarmi. Mi riescono abbastanza bene le pietanze a base di pasta. Il mio interesse per la cucina dipende dal fatto che un‘alimentazione sana e mirata è di importanza decisiva per un atleta. Non mi piace però troppo andare a far la spesa.

 

Qual è l‘idea base del libro di cucina che hai realizzato insieme a BORA?
Per il mio BORA Edizione 10 | 10 ho scelto 10 ricette la cui preparazione e cottura non dura più di 10 minuti ciascuna. Questi piatti sono perfetti per gli sportivi perché sono leggeri, ricchi di proteine e quindi ideali per la rigenerazione.

 

Quali similarità ti accomunano con lo sponsor della squadra BORA?
Il fatto che per avvicinarsi alla perfezione ed essere il numero uno devi continuare a migliorarti e che devi fare quello che senti. Mi affascina anche il coraggio con il quale il fondatore dell‘azienda Willi Bruckbauer ha pensato e concepito una soluzione tecnica completamente nuova. È stato in grado di rendere l‘aspirazione vapori per le cucine così flessibile che anche nella cucina del pullmann del team è installato un sistema BORA.

 

Dove ti vedi sportivamente tra cinque anni?
Mi piacerebbe gareggiare per il resto della mia carriera per la squadra di BORA – hansgrohe. La squadra è semplicemente ideale per me, l‘atmosfera è straordinaria e non c‘è alcun motivo per pensare nemmeno per un secondo di cambiare.

 

E i tuoi obiettivi per la stagione 2020?
Per la prima volta parteciperò al Giro d‘Italia. L‘Italia ha da sempre un posto molto particolare nel mio cuore perché qui nel 2008 ho conquistato il mio primo titolo mondiale. Credo che prendere parte una volta alla “Corsa rosa” sia il sogno di ogni professionista. Per me quest‘anno è finalmente arrivato il momento. E poi non vedo l‘ora di affrontare le prime tappe in Ungheria perché il mio paese d‘origine, la Slovacchia, non è molto lontano e certamente saranno presenti sul posto molti dei miei tifosi. Inoltre un‘altra maglia verde del Tour de France farebbe proprio una gran bella figura nella mia collezione.

 

Qual è il tuo motto?
Segui il tuo sogno, credi in te stesso e sii grato per quello che hai.

 

Text: MARTIN FRAAS

Foto: SAM BARKER & BETTINIPHOTO